Abstract: Ogni emigrazione è una rottura fondamentale nella vita. Sradica una persona, la rende priva di voce, sola e invisibile. Con spietata onestà, Günther Anders racconta la vergogna sperimentata nella propria esistenza da esule, vittima della persecuzione nazista, costretto a emigrare perché ebreo. Il suo brillante saggio - uscito su rivista nel 1962, pubblicato ora per la prima volta in volume e mai tradotto in italiano - getta nuova luce sulla principale «miseria morale» del XX secolo. Come mostra programmaticamente il titolo, la figura al centro è quella del soggetto migrante, che non vede se stesso come «immigrato», dunque proiettato su un luogo di arrivo, ma sempre in relazione alla propria origine e al proprio passato perduto. Nonostante le differenze di circostanze storiche tra l'emigrazione indotta dai regimi totalitari del Novecento e quella del nostro mondo globalizzato, questo breve e folgorante scritto ci porta direttamente al presente, un tempo in cui - osserva Anders - la fuga e l'esilio non sono più casi isolati o estremi ma si configurano come un'«esperienza generale».
Titolo e contributi: L'emigrante / Günther Anders ; introduzione di Orlando Franceschelli ; postfazione di Florian Grosser ; traduzione di Elena Sciarra
Pubblicazione: Roma : Donzelli, 2022
Descrizione fisica: XIII, 86 p. ; 17 cm
Serie: Saggine ; 366
ISBN: 978-88-552-2330-0
Data:2022
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.), Tedesco (lingua dell'opera originale)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Como | OPUSC-S-2534 | CO-383057 | Su scaffale | Disponibile | |
Mariano Comense | 300-310 Scienze sociali e statistica 304.8 AND | MC-102830 | Su scaffale | Disponibile |